scavi di pompei-1
Archeologia

Una Domenica agli scavi di Pompei

16 Giugno 2021

Per chi avesse voglia di fare un bel tuffo nel passato e di immergersi nella storia di civiltà che hanno vissuto secoli e secoli prima di noi, respirandone cultura, tradizioni, leggende, non sarebbe certo un’idea da scartare quella di andare a visitare gli Scavi di Pompei, un bellissimo sito archeologico che si trova alle porte di Napoli e che è aperto al pubblico tutto l’anno, eccetto in alcuni periodi in cui viene effettuata la manutenzione dell’area e l’ampliamento dell’area archeologica, area dalla quale ancora oggi continuano ad essere riportati alla luce reperti di grande importanza e valore storico.

Se poi non si conosce proprio nulla dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che provocò morte e distruzione in vari comuni dell’area vesuviana, e non si è mai stati prima in questo posto, è consigliabile, per apprezzarne meglio il suo immenso valore archeologico e storico, effettuare la visita in compagnia di una guida, che illustrerà (con tanto di didascalia storica) dal vivo i monumenti, le ville, la necropoli, i templi, ed i tantissimi reperti archeologici in esposizione. Una bella e soleggiata Domenica sarebbe davvero l’ideale per portare tutta la famiglia agli Scavi di Pompei, un modo come un altro per rompere la monotonia e trascorrere una bella giornata di vacanza ‘culturale’.

Cenni di storia su Pompei

La città di Pompei fu fondata attorno al secolo VIII a.C. dal popolo degli Osci, ceppo sannitico di antiche popolazioni campane stanziate in quella zona già in epoca pre-romana, che la edificarono poco a poco su un pianoro formatosi naturalmente per la grande colata lavica del Vesuvio; nel tempo poi, Pompei subì dapprima la forte influenza dei popoli Greci, che conquistarono anche le città di Cuma. Nola e Stabiae, successivamente quella degli Etruschi, sotto la dominazione dei quali fu eretto il Tempio di Apollo, ed infine quella dei Sanniti, scesi a valle dai monti dell’Irpinia ed impadronitisi con la forza di queste terre.

Nel secolo III a.C. furono i Romani a conquistare Pompei, e grazie a loro la città ebbe un grande sviluppo sotto il profilo delle attività commerciali e di interscambio con altre città del Mediterraneo; olio, vino, spezie erano i principali prodotti destinati all’esportazione, e fu proprio in questo periodo che iniziò anche una intensa attività urbanistica con la costruzione del Tempio di Giove e di quello di Iside, del grande Foro di Pompei, centro delle attività politiche ed economiche della città, e di numerose case e ville residenziali.

Case e ville pompeiane

Le case pompeiane, alcune di esse quasi interamente visitabili se accompagnati dalla guida, erano strutturate fondamentalmente su tre diverse tipologie a seconda del ceto sociale a cui apparteneva il proprietario; c’erano le domus (destinate ai ceti alti), case molto ampie e confortevoli quasi sempre dotate di un atrio e di una zona di ‘rappresentanza’, oltre ad avere almeno 5 o 6 stanze più cucina e come minimo 2 bagni; poi c’erano case di tipologia ‘media’, con cortile centrale e giardino adibito ad orto, destinate al ceto medio, e per concludere le pergule, praticamente dei monolocali con affaccio su strada, destinate ai commercianti che le usavano sia come casa che come bottega con esposizione su strada per la vendita.

Le cosiddette ville d’otium erano invece costruite in luoghi generalmente situati più in alto, panoramici ed un po’ fuori mano rispetto alla città; esisteva a quei tempi un sobborgo chiamato Pagus Augustus Felix Suburbanus, giusto qualche chilometro verso l’entroterra pompeiano, dove sorgevano parecchie ville, molte delle quali impreziosite dalla presenza di affreschi, immensi porticati, atrii decorati con mosaici. Villa dei Misteri, Villa Imperiale, Villa di Giulia Felice, Villa di Diomede, sono soltanto alcune delle tante ville ancora ben visibili in quel territorio, oggi identificabile con l’area che abbraccia i paesi vesuviani di Boscotrecase, Terzigno, e Boscoreale.

scavi di pompei-2

I templi e la necropoli

Per quanto riguarda le strutture sacre, in particolare i templi, sembra che la maggior parte di essi siano stati costruiti tra il terzo ed il secondo secolo avanti Cristo, e poi sottoposti a continue opere di mantenimento e ristrutturazione, soprattutto a causa di un fortissimo terremoto avvenuto nel 62 a.C. Alcuni reperti venuti alla luce lasciano supporre che il tempio più antico, o almeno uno dei più antichi dell’area pompeiana, sia il Tempio di Apollo, eretto probabilmente tra il 550 ed il 500 a.C.; anche i templi di Giove, Iside, Venere, Mefìte risalgono più o meno a quel periodo, così come le necropoli situate alle porte della città.

Secondo antiche leggi romane, le tombe dovevano essere costruite al di fuori delle mura cittadine, ed è per questo che in prossimità di vari punti di accesso alla città di Pompei, se ne trovano diverse; la più grande è la necropoli di Porta Nocera, ma anche quella di Eumachia è davvero imponente, Porta Ercolano, Porta Vesuvio, Porta Nola, immediatamente all’esterno di ogni punto d’accesso alla città c’è una necropoli, ed in molte di esse si possono apprezzare affreschi e mosaici spesso raffiguranti scene di vita del defunto.