Gastronomia

Cosa s’intende per ‘cucina povera’?

Molte persone sono convinte che, quando si parla di cucina povera si fa riferimento alla cucina praticata abitualmente dalle popolazioni povere vissute nel corso della storia, ma non è così; i poveri, in quanto tali, probabilmente non avevano nulla da mangiare, e se ce l’avevano non era certo un qualcosa che andava cucinato, bensì del pane raffermo, magari delle patate o dei pomodori, e forse qualche verdura. Diciamo pure che i poveri mangiavano quello che gli capitava a tiro, e senza troppe sofisticazioni, ossia che non avevano forse neppure i mezzi per riscaldarlo quel tozzo di pane.

Cosa ben diversa è invece cucinare usando prodotti e metodi poveri, ovvero quanto più direttamente collegati con la terra; la minestra di erbe selvatiche potrebbe già essere considerato un valido esempio di cucina povera, così come le patate bollite, alle quali si aggiunge soltanto un po’ d’olio ed un pizzico di sale, o magari alla saporitissima fresella fatta con pane duro spugnato con colatura di pomodoro ed alici.

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Storia

I lupanari, le case della prostituzione nell’antica Roma

Restando nell’ambito etimologico del termine, il vocabolo lupanare deriva dal latino lupa=prostituta, ed indica quel luogo destinato unicamente al piacere sessuale di carattere ‘mercenario’; ci troviamo nell’epoca storica che va dalla fondazione di Roma (753 a.C.) alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.), data che segnerà in pratica inizio del Medioevo. Il lupanare non era altro che una casa di tolleranza, un luogo riservato e protetto all’interno del quale venivano esercitati atti di prostituzione, attività a quei tempi consentita, perfettamente legale, ed anche molto praticata.

Anche i personaggi più in vista della società romana frequentavano bordelli e case d’appuntamento, ed andare con le prostitute era un atto considerato ‘normale’, doveva però essere un’attività svolta con ‘moderazione e controllo’. Diciamo pure che in tutto ciò erano proprio le prostitute quelle più penalizzate, perché da un lato erano adorate dagli uomini del popolo ai quali offrivano piaceri sessuali, ma allo stesso tempo venivano anche coperte di vergogna ed emarginate socialmente.

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Archeologia

Una Domenica agli scavi di Pompei

Per chi avesse voglia di fare un bel tuffo nel passato e di immergersi nella storia di civiltà che hanno vissuto secoli e secoli prima di noi, respirandone cultura, tradizioni, leggende, non sarebbe certo un’idea da scartare quella di andare a visitare gli Scavi di Pompei, un bellissimo sito archeologico che si trova alle porte di Napoli e che è aperto al pubblico tutto l’anno, eccetto in alcuni periodi in cui viene effettuata la manutenzione dell’area e l’ampliamento dell’area archeologica, area dalla quale ancora oggi continuano ad essere riportati alla luce reperti di grande importanza e valore storico.

Se poi non si conosce proprio nulla dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che provocò morte e distruzione in vari comuni dell’area vesuviana, e non si è mai stati prima in questo posto, è consigliabile, per apprezzarne meglio il suo immenso valore archeologico e storico, effettuare la visita in compagnia di una guida, che illustrerà (con tanto di didascalia storica) dal vivo i monumenti, le ville, la necropoli, i templi, ed i tantissimi reperti archeologici in esposizione. Una bella e soleggiata Domenica sarebbe davvero l’ideale per portare tutta la famiglia agli Scavi di Pompei, un modo come un altro per rompere la monotonia e trascorrere una bella giornata di vacanza ‘culturale’.

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Archeologia

Tutto ciò che c’è da sapere su Stonehenge

Il sito neolitico di Stonehenge, che tradotto letteralmente significa ‘pietra sospesa’ è uno di quei posti che già a vederlo in foto suscita quantomeno stupore ed incredulità, immaginiamoci se si avesse l’opportunità di vederlo da vicino; tutti coloro che hanno avuto la possibilità di farlo hanno raccontato di aver percepito grandi energie e di essere stati letteralmente catturati dalla magia e dal mistero, ed è facile crederci.

Stonehenge si trova a circa una quindicina di chilometri a Nord-Ovest della citta di Salisbury e vicino alla cittadina di Amesbury, nella contea inglese del Wiltshire; certamente divenuto famoso per ospitare il cerchio di pietre più grande del mondo, questo posto offre inoltre la possibilità di entrare in alcune case neolitiche, concedendo ai visitatori l’emozione di fare un tuffo indietro nel tempo di circa 4500 anni ed immaginare come si viveva in quell’era, con testimonianze anche di antiche attività domestiche come la macinazione del grano o l’intreccio delle corde.

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Turismo

Vacanze a bordo di un veliero: come organizzarsi?

E’ tempo di vacanze, cosa fare quest’anno per spendere al meglio i sempre pochi giorni a disposizione dopo un anno di duro lavoro e tanti sacrifici? Mare o montagna? Da solo, con amici, o con tutta la famiglia? Sulle prime sembrerebbero tre interrogativi abbastanza semplici da risolvere, ma non è assolutamente così; a prescindere dal fatto che la vacanza di ognuno è strettissimamente collegata con il suo status vivendi, ovvero che non può essere la stessa cosa per una persona sposata, single, o anche in un rapporto di convivenza, ma poi per certe cose c’è bisogno anche di un minimo di predisposizione a farle.

Residences con formula di ‘all-inclusive’, grandi villaggi turistici super organizzati, viaggi con pacchetto completo ai Caraibi o alle Maldive, il panorama delle possibilità a disposizione per farsi una bella vacanza è davvero vastissimo; ecco che, specialmente negli ultimi decenni, nasce una nuova tendenza molto in voga tutt’oggi per godersi il mare come meglio non si potrebbe: il charter nautico.

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Gastronomia

Conosciamo i piatti tipici della cucina sarda

La Sardegna, uno dei posti più affascinanti e ricco di bellezze naturali di cui il nostro paese può vantarsi, un’isola meravigliosa dove oltre ai paesaggi mozzafiato ed alle condizioni geografiche ottimali si può respirare tanta storia, e molte testimonianze sono perfettamente visibili anche semplicemente andando in giro per i paesi più antichi ed isolati.

Influenze di precedenti dominazioni di vari popoli tra cui normanni, saraceni, francesi e bizantini, hanno lasciato segni tangibili in molti luoghi dell’isola, ed anche sotto il profilo delle tradizioni culinarie la cosa è molto ben visibile. Alcuni modi di fare il pane casareccio o la pasta sfoglia sembrano ad esempio essere stati ereditati dal mondo arabo, mentre altri costumi, come ad esempio quello di servire in tavola manicaretti con ripieno in cui si alterna dolce e salato, hanno caratteristiche un po’ più ‘francesi’. Cerchiamo insieme di sapere qualcosa di più sui segreti della cucina sarda e le sue antiche tradizioni.

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Storia

Le quattro giornate di Napoli

Durante il lasso di tempo che va tra il 1940 ed il 1943 la città di Napoli fu colpita da durissimi bombardamenti aerei sia da parte delle truppe tedesche che cercavano di occupare la capitale partenopea, che di quelle alleate, intervenute per respingere tali attacchi. Le vittime furono circa 25.000 ed i danni arrecati al patrimonio artistico e culturale della città incalcolabili. Ci troviamo in un contesto storico che vede le truppe alleate risalire lo stivale italiano in un’azione di progressiva liberazione del territorio dall’oppressore tedesco, che però rispondeva colpo su colpo indietreggiando molto lentamente e combattendo con tenacia.

Un gruppo di antifascisti napoletani con a capo uomini politici e letterati come Adolfo Omodeo e Fausto Nicolini, riuscì in qualche modo a mettersi in contatto con le truppe alleate e richiese espressamente la liberazione della città. Erano circa 20.000 i tedeschi presenti a Napoli, contro i circa 5000 cittadini italiani presenti in tutta la Campania, ed in breve tutta la regione fu inghiottita dal caos totale, con alti ufficiali alleati scoperti a mercanteggiare con i tedeschi, ed il popolo che poco a poco si mostrava sempre più inquieto e sul punto di rivoltarsi. Così fu, e da lì a poco la situazione precipitò rapidamente nelle 4 giornate più cruente che Napoli abbia mai vissuto.

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Archeologia

Gli scavi di Velia

Oggi cercheremo di conoscere un po’ più da vicino l’area geografica dell’entroterra cilentano, ovvero di tutti quei luoghi meravigliosi e di grande interesse archeologico la cui notorietà viene in un certo senso offuscata da altre perle di località comprese in questa stessa area e molto più gettonate in quanto rinomatissime stazioni balneari. Certo, perché nel Cilento ci sono Agropoli, Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Perdifumo, Palinuro, Marina di Camerota, tutte località meravigliose che si trovano sul mare, immerse tra bellissime insenature e spiagge bianche.

La città di Velia è un esempio di questi meravigliosi posti che non tutti purtroppo conoscono, ed oltre ad offrire la possibilità di addentrarsi in un vero e proprio parco archeologico e rivivere la sua storia, mette a disposizione dei visitatori anche documenti e testimonianze di quella che fu una delle più antiche scuole filosofiche avute in Italia, ovvero quella eleatica che vide tra i suoi principali esponenti Parmenide, Zenone, Melisso di Sarno, Senofane di Colofone.

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